E poi pensiamo al dovizioso zelo
Nel nostro faticar che spesso è tale
Da aprire l’uscio ad ansie da star male
E l’atra notte ci sorprende, e il gelo;
E poi guardiamo in alto, verso il cielo
A contemplar lo spazio siderale:
La luna dall’aspetto un po’ spettrale
E la Via Lattea, col suo bianco velo.
E tutt’a un tratto, un lampo di chiarezza
Illumina i recessi della mente,
Cacciando il turbamento, la stanchezza
E la divina indifferenza, e il Niente.
E Il cuore si riempie di fortezza
E ci lasciamo andare, dolcemente.
Ottobre 2013 (Ripescata con sorpresa tra le “memorie” di facebook)