Traduzione letterale della sceneggiatura inglese (non copia del doppiaggio)
2 COMMODO E LUCILLA IN GERMANIA
3 GERMANIA MORTE DI MARCO AURELIO E MESSA A MORTE DI MAXIMUS
4 PRIMA SCHIAVO POI GLADIATORE IN AFRICA
5 RIENTRO DI COMMODO A ROMA ANNUNCIO GIOCHI GLADIATORIALI
7 I SEMI DELLA RIVOLUZIONE SONO GETTATI MAXIMUS TRIONFA ANCORA
1 Germania La battaglia
1.1.1 All’apice della sua potenza, l’Impero Romano era immenso, esteso dai deserti dell’Africa ai confini del Nord dell’Inghilterra.
1.1.2 Più di un quarto della popolazione viveva e moriva sotto il dominio dei Cesari.
1.1.3 Nell’inverno del 180 D.C. dodici anni di campagna dell’imperatore Marco Aurelio contro le tribù barbare in Germania volgevano al termine.
1.1.4 Un’ultima roccaforte rimane a ritardare la vittoria finale dei Romani e la promessa di una pace duratura in tutto l’Impero.
1.2 Germania – prima della battaglia. In cima alla collina, al di sopra del campo di battaglia, a cavallo, siede l’imperatore Marco Aurelio, circondato dai Pretoriani. Sotto, sul campo, accanto al cammino infangato della foresta devastata dalle battaglie, la cavalleria passa di fronte a Maximus.
I soldati si alzano al suo passaggio, guardandolo con rispetto, rivolgendosi a lui con ammirazione mentre lo salutano con l’esclamazione di ‘Generale!’ – Passa in rassegna le truppe con un sorriso dipinto in volto. Questo e’ l’uomo che li condurrà alla vittoria e sotto la sua guida – sperano – sopravviveranno. Maximus, nel suo cammino, si avvicina a Quinto e Valerio, ai quali rivolge la parola.
1.2.1 SOLDATI: ‘Generale…’
1.2.2 MAXIMUS: Magro e affamato. Ancora nulla?
1.2.3 QUINTUS: Nessun segno di vita.
1.2.4 MAXIMUS: Da quanto è partito?
1.2.5 VALERIUS: Quasi 2 ore.
1.2.6 VALERIUS: Combatteranno, comandante?
1.2.7 MAXIMUS: Lo sapremo tra poco.
1.3 Quinto studia i soldati che preparano le catapulte
1.3.1 QUINTUS: Soldato, ti ho ordinato di muovere quelle catapulte piu. avanti, sono fuori bersaglio.
1.3.2 MAXIMUS: La mira e’ buona.
1.3.3 QUINTUS: Il rischio per la cavalleria…
1.3.4 MAXIMUS [lo interrompe]: …Il rischio e’ accettabile!
1.4 Nella distanza, le urla dei barbari si possono sentire – ‘ihr seid hunde’ (siete cani!). Un cavallo ed un cavaliere emergono dalle linee germaniche. Maximus guarda con attenzione mentre il cavaliere si avvicina e annuncia ‘Dicono di no’ alla vista del cavaliere decapitato. Il cavallo bianco ed insanguinato passa tra I ranghi delle truppe Romane mentre un barbaro si erge dalle linee germaniche sventolando la testa del cavaliere.
1.4.1 BARBARI GERMANICI: “ihr seid hunde”
1.4.2 MAXIMUS: ‘Non vogliono trattare’
1.4.3 BARBARO GERMANICO: Ihr seid verfluchte hunde! [Il barbaro urla e getta la testa nel fango mentre le sue terribili orde di barbari emergono dalla foresta, scuotendo e sventolando le loro lance ed i loro scudi, ululando le loro selvagge urla di guerra, pronti a combattere]
1.4.4 QUINTUS: Dovrebbero capire che sono stati sopraffatti.
1.4.5 MAXIMUS: La capiresti tu, Quintus? Lo capirei io? [Maximus si piega e prende un pugno di terra, portandolo al naso, da odorare. Guarda al suo fianco e vede il suo LUPO DI ROMA fissarlo, guaendo mentre Maximus lo studia con il suo sguardo. Si guardano l’un l’altro, sincronizzando il loro spirito mentre si preparano alla battaglia. Maximus si alza, e si volta verso Quintus e Valerius. Stringendo la mano a Quinto Maximus dice ‘Forza e Onore..’ Quintus si volta poi verso Valerius, stringendogli la mano, scambiandosi un reciproco ‘Forza e Onore..’]
1.4.6 MAXIMUS, VALERIUS, QUINTUS: ‘Forza e Onore!’
1.4.7 MAXIMUS [Mentre sale a cavallo guarda Quintus]: Al mio segnale, scatenate l’inferno. [Maximus se ne va cavalcando. Il suo lupo si libera ed insegue Maximus, correndo a fianco del cavallo mentre Maximus passa di fronte ai soldati che si alzano al suo arrivo. Nella distanza, Marcus continua a fissare il campo di battaglia].
1.4.8 QUINTUS: caricate le catapulte; fanteria, schierati per l’avanzamento. arcieri, pronti!
1.4.9 CAPO ARCIERE: Arcieri!
1.4.10 CENTURIONE: incoccate!
1.4.11 ARCIERE: Incoccate! [Maximus cavalca nella foresta annebbiata, con bagliori di luce che risplendono tra le fessure degli alberi. Rumori svariati di uccelli selvaggi risuonano nella foresta. La cavalleria aspetta Maximus. Il suo lupo al fianco, Maximus raggiunge i soldati e si rivolge a loro.]
1.4.12 MAXIMUS: Fratres…, fra tre settimane starò mietendo i miei raccolti, immaginate dove sarete voi e così sarà. Mantenetevi compatti, state con me. Se vi trovate soli a cavalcare in campi estesi con il sole sulla faccia, non vi preoccupate, perché siete nell’Eliseo e siete già morti!!! [gli uomini ridono. Lo sguardo del cane rimane fisso su Maximus]. Fratelli, quello che facciamo in vita riecheggia per l’eternità. [Un uomo si avvicina e porge a Maximus il suo elmetto piumato. Mentre Maximus si prepara a combattere, si volta verso un arciere e indica con il capo di ‘scatenare l’inferno’]
1.4.13 CENTURIONE ARTIGLIERE: Caricate, Caricate!
1.4.14 URLA: Coorti, pronte!
1.5 La battaglia comincia…
1.5.1 CENTURIONE: Arcieri, accendete i dardi!
1.5.2 CENTURIONE: Accendete!
1.5.3 CENTURIONE: Arcieri, scoccate!
1.5.4 CENTURIONE ARTIGLIERE: Lanciate! [Il braccio alzato, la spada in bella vista, Maximus comanda la cavalleria nell’attacco; la loro avanzata incede tempestosamente al galoppo giù per la collina, attraverso gli alberi. Sul campo di battaglia, arcieri scoccano, artiglieri lanciano, si vedono dardi infiammati e si sentono urla dalle fila. La battaglia aerea prosegue mentre la cavalleria tuona giù per la collina. Fumate nere coprono il cielo. Contenitori di coccio infuocati sono lanciati dalle catapulte, colpendo e mettendo a fuoco la foresta dove i barbari attendono. Migliaia di frecce si sentono e si vedono arrivare sulle linee Germaniche. La cavalleria compare in mezzo alla foresta. La loro velocità aumenta, alcuni cavalieri si lanciano tra le fiamme. Il lupo di Maximus corre con la cavalleria. Si sente Maximus urlare ai suoi uomini: ]
1.5.5’Tenetevi in riga! Tenetevi in riga! State con me! State con me!’ [La legione Felix avanza, poi ‘testuggine’, il fuoco continua a propagarsi mentre i barbari vanno alla carica. Il lupo di Maximus salta attraverso un muro di fiamme. La cavalleria raggiunge i Germani mentre Maximus urla ‘Roma Victor!’. I barbari Germanici si voltano per vedere la cavalleria tuonante all’attacco dalle retrovie. Spade si incrociano e volano nell’attacco. Maximus carica un barbaro, decapitandolo e dovendo lasciare la sua spada infissa ad un albero. Dopo aver estratto un’altra spada dalla sella, Maximus continua la battaglia, ma il suo cavallo viene colpito da una lancia barbara. Maximus cade violentemente, nel fango, in mezzo ai soldati. Maximus appare sorpreso, ma mentre un Germanico la attacca con un ascia, para tutti i suoi colpi ed infine, da terra, gli taglia le gambe all’altezza delle caviglie. Il Germanico crolla. Un altro carica Maximus, che è ancora a terra. Maximus evita il colpo di spada, colpisce con un pugno il soldato per poi finirlo con una pugnalata. Si rialza, la spada ancora a trafiggere il barbaro. Poi comincia a correre, ma si scontra con un altro legionario; si gira e vede lo sguardo atterrito del soldato mentre issa la spada urlando selvaggiamente. Maximus riconosce il legionario e gli sorride con fierezza.] [La scena si volge in cima alla collina mentre Marco Aurelio continua ad osservare la battaglia. Poi nuovamente sul campo di battaglia. Il capo dei barbari e. inquadrato mentre uccide un legionario, ma prima di aver tempo di ricomporsi un altro legionario accorre e lo colpisce al fianco. Il barbaro perde l.equilibrio, ma non cade. Un altro soldato lo colpisce dalla parte opposta, ma ancora non cade. Infine, un soldato lo colpisce da dietro, un colpo terribile alla base del collo. La scena si sposta su un centurione che cade da cavallo, poi su Maximus. Maximus colpisce a pugni un Germanico per due volte, prima di finirlo con un colpo di spada al petto. Poi sente l.urlo di un altro nemico arrivare da dietro. Si gira stupito, e vede un barbaro, gli abiti infuocati, caricarlo brandendo un.ascia. Maximus para il suo primo colpo, ma cade. Mentre il barbaro si prepare al colpo finale, Maximus lo guarda, la morte negli occhi. Un cavaliere alla carica colpisce con la sua spada, tempestivamente, il barbaro che cade. Maximus e’ salvo. Un altro barbaro vede Maximus e carica, ma viene fermato dal LUPO DI ROMA, che gli salta addosso, mordendogli la mano e distogliendolo da Maximus. E. una scena caotica, tutti contro tutti. Si sentono nitriti di cavalli feriti ed intimoriti dal chaos della battaglia. Si sente il rumore del metallo della spada penetrare la carne e maciullare le ossa. Si sente l.ululato del lupo mentre continua ad attaccare i nemici. Si vedono Maximus ed altri soldati colpire e combattere fieramente. Il risucchio del fango si sente mentre i combattenti cercano di mantenersi in equilibrio sull’ostico terreno di battaglia. Ampia apertura su una scena dover dozzine di soldati combattono, e due stendardi delle legioni Felix vengono abbattuti. Vediamo una scena particolare dove un legionario si inginocchia dopo aver trafitto un barbaro, ma poi crolla, colpito dalla spada di un altro barbaro. Ritorno a Maximus mentre trafigge un soldato, poi si guarda in torno, senza fiato, ma cercando altri nemici. Vediamo una scena dove un cavaliere cade da cavallo, morto e senza elmetto. Un altra scena con un legionario che piange. Maximus ed un altro legionario che si raggruppano dietro gli stendardi. La battaglia brutale e. terminata, con legionari vaganti, a dare il colpo di grazia a Germanici feriti. Il respiro pesante di Maximus si può sentire mentre alza la spada e urla ‘Roma Victor!’. Altri legionari alzano la loro spada ed esultano. Maximus si erge tra morti e feriti, i soldati superstiti al suo fianco, leva la spada al cielo e, esausto, grida nuovamente.]
1.5.6 Testuggine!
1.5.7 MAXIMUS: Roma victor!
1.5.8 CENTURIONE: Roma victor! [La guerra e’ finalmente finita]
2 Commodo e Lucilla in Germania
2.1 Commodo e Lucilla, in un carro da viaggio in strada per incontrare Marco Aurelio.
2.1.1 COMMODUS: Pensi realmente che stia morendo?
2.1.2 LUCILLA: È dieci anni che sta morendo.
2.1.3COMMODUS: Se non stesse realmente in punto di morte non ci avrebbe convocato.
2.1.4 LUCILLA: Forse semplicemente gli manchiamo.
2.1.5 COMMODUS: E i Senatori… non li avrebbe convocati se…
2.1.6 LUCILLA: Basta, Commodo. Dopo due settimane di viaggio il tuo complotto incessante mi fa venire il mal di testa.
2.1.7 COMMODUS: Ha preso la sua decisione, e la annuncerà! Nominerà me… La prima cosa che farò… Quando…sarà di onorarlo con dei giochi degni della sua potenza.
2.1.8 LUCILLA: Per ora, la prima cosa che farò sarà un bagno caldo. [Il carro si ferma]
2.1.9 MILITES: Sua altezza…Sembra che siamo quasi arrivati, Sire…Sire…
2.1.10 COMMODUS [chiede al soldato]: Dov’è l’imperatore?
2.1.11 SOLDATO: Al fronte, sire. Sono partiti 19 giorni fa. I feriti stanno ancora arrivando. [Commodus ordina il suo cavallo e chiede alla sorella di baciarlo]
2.1.12 COMMODUS: “Il mio cavallo!” (ordina alla guardia)] “Un bacio?” (alla sorella)
2.2 Maximus e Marco si incontrano in prossimità del campo di battaglia…
2.2.1 MARCUS: Hai provato ancora una volta il tuo valore, Maximus. Speriamo che sia l’ultima.
2.2.2 MAXIMUS: Non è rimasto nessuno contro cui combattere, Cesare.
2.2.3 MARCUS: Rimane sempre qualcuno da combattere. Come posso ricompensare il Generale più valoroso di Roma? [Maximus ci pensa un attimo, stanco, poi risponde semplicemente…]
2.2.4 MAXIMUS: Lasciandomi andare a casa?
2.2.5 MARCUS: Ahh. A Casa… [Marco e Maximus camminano insieme dopo la battaglia, tra i soldati che urlano il loro nome]
2.2.6 MAXIMUS: Ti onorano, Cesare.
2.2.7 MARCUS: Onorano te, Maximus. Onorano te.
2.3 Maximus si ferma e solleva la spada trionfalmente. Nella distanza, Commodo e le sue guardie arrivano a cavallo…
2.3.1 COMMODUS: [Scendendo rapidamente da cavallo, dice a Marcus] …Me la sono persa? Mi sono perso la battaglia?
2.3.2 MARCUS: Ti sei perso tutta la guerra!
2.3.3 COMMODUS: Congratulazioni! Sacrificherò 100 tori per onorare il tuo trionfo.
2.3.4 MARCUS: Risparmia i tori e onora Maximus: è lui che ha vinto la battaglia.
2.3.5 COMMODUS: Generale.
2.3.6 MAXIMUS: Sua Altezza.
2.3.7 COMMODUS: Roma ti saluta e io ti abbraccio come un fratello. È passato troppo tempo, amico mio.
2.3.8 MAXIMUS: Altezza…[Maximus si inchina. Commodo si volta verso il padre]
2.3.9 COMMODUS: Qui, padre, prendi il mio braccio. [Marcus rifiuta l’aiuto]
2.3.10 MARCUS: Credo sia giunto il momento…di andarmene. [Commodo appare imbarazzato dal fatto che il padre non accetti il suo aiuto e guarda Maximus con invidia e disdegno. Marco sale sul suo cavallo e Maximus velocemente passa la sua spada a Quinto per poter aiutare Marco a comporsi in sella]
2.3.11 MARCUS [a Maximus]: Alla faccia della gloria di Roma… [e Marco Aurelio parte….]
2.4 A sera, in una tenda dove si celebra la vittoria
2.4.1[Due soldati si dicono] ‘beh, erano tre delle nostre legioni contro quattromila di loro…’
2.4.2 MAXIMUS: Generale! Ancora vivo? [Si abbracciano calorosamente]
2.4.3 QUINTUS: Ancora vivo.
2.4.4 MAXIMUS: Gli dèi devono avere un certo senso dell’umorismo.
2.4.5 QUINTUS: Gli dèi devono essere innamorati di te. [Maximus saluta Valerius che risponde.]
2.4.6 VALERIUS: Ritorni in caserma, Generale, o a Roma?
2.4.7 MAXIMUS: A casa. Dalla moglie, il figlio, il raccolto.
2.4.8 QUINTUS: Maximus l’agricoltore. Ho ancora qualche difficoltà ad immaginarmelo.
2.4.9 MAXIMUS: Sai, Quinto, lo sporco della terra si pulisce molto più facilmente del sangue.
2.4.10 COMMODUS: [avvicinandosi a Maximus,] Eccolo qui.
2.4.11 MAXIMUS: Sua Altezza.
2.4.12 COMMODUS: [presentando due senatori,] Senatore Gaio, Senator Falco. Fa’ attenzione a Gaio, ti metterà una pozione a base di miele nell’orecchio e ti sveglierai un giorno sapendo solo dire ‘Repubblica! Repubblica! Repubblica!’
2.4.13 GAIUS: E perché no? Roma è stata fondata come repubblica!
2.4.14 COMMODUS: Sì ed in una repubblica, il senato detiene il potere. Ma il senatore Gaio non è certo influenzato da questo particolare…
2.4.15 FALCO: Qual è la tua posizione, Generale? Imperatore o Senato?
2.4.16 MAXIMUS: Un soldato ha il vantaggio di poter guardare il suo nemico negli occhi, Senatore.
2.4.17 GAIUS: Ma, con l’esercito alle tue spalle, potresti avere un’influenza politica non indifferente.
2.4.18 COMMODUS: Ti avevo avvertito, ma ti salverò. Senatori… [Si prende Maximus da parte, lasciando I Senatori…] Avro’ bisogno di uomini del tuo calibro…
2.4.19 MAXIMUS: [chiedendo cautamente,] Come posso renderLe servizio, Sua Altezza?
2.4.20 COMMODUS: Sai cosa significa comandare. Dai i tuoi ordini, gli ordini sono obbediti, la battaglia e’ vinta. Ma questi senatori, tramano, litigano, adulano e complottano. Maximus, dobbiamo salvare Roma dai politici. [Gettando uno sguardo a Marcus e poi di nuovo a Maximus.] Potrò contare su di te quando verra’ il momento?
2.4.21 MAXIMUS: [Seguendo gli sguardi di Commodus.] Altezza, quando Suo padre mi darà la licenza, intendo rientrare a casa.
2.4.22 COMMODUS: Casa, beh, nessuno lo ha meritato di più. Ma non ti adagiare troppo – potrei presto richiedere il tuo aiuto. Lucilla è qui – lo sapevi? [Maximus appare sconcertato riguardo al futuro e sorpreso riguardo a Lucilla…] Non ti ha dimenticato. E ora sei l’eroe…
2.5 Lucilla e Marco Aurelio
2.5.1 MARCUS: Se solo fossi nata uomo. …Che Cesare saresti stato!
2.5.2 LUCILLA: Padre…[avvicinandosi e baciandolo…]
2.5.3 MARCUS: Saresti stato forte. Mi chiedo… saresti anche stato giusto?
2.5.4 LUCILLA: Sarei stato quello che mi avessi insegnato ad essere.
2.5.5 MARCUS: Oh. Come è andato il viaggio? [Camminano a braccetto…]
2.5.6 LUCILLA: Lungo – scomodo. Perché sono venuta?
2.5.7 MARCUS: Ho bisogno del tuo aiuto… con tuo fratello.
2.5.8 LUCILLA: Certamente.
2.5.9 MARCUS: Ti ama, ti ha sempre amato… ed ora avrà bisogno di te più che mai. Ma ora basta parlare di politica. Facciamo finta che tu sei una dolce figliola ed io un buon padre.
2.5.10 LUCILLA: È una bella finzione, non è vero?
2.6 Maximus arriva al campo. Si reca nella tenda di Marco Aurelio…
2.6.1 MAXIMUS: Mi hai mandato a chiamare, Cesare? … Cesare?
2.6.2 MARCUS: Dimmi di nuovo, Maximus, perché siamo qui?
2.6.3 MAXIMUS: Per la gloria dell’impero, Sire.
2.6.4 MARCUS: Ah si, ah, si…ora ricordo. Vedi quella mappa, Maximus? Quello è il mondo che ho creato. Per 25 anni ho conquistato, sparso sangue, allargato l’impero. Da quando sono divenuto imperatore ho conosciuto solo 4 anni senza guerra. 4 anni di pace su 20. E per cosa? Ho portato la spada, nulla di più.
2.6.5 MAXIMUS: Cesare la tua vita…
2.6.6 MARCUS: Per favore, per favore non chiamarmi Cesare. Forza, vieni a sederti qui. Parliamo insieme. Molto semplicemente, da uomo a uomo. Orbene, Maximus, parla!
2.6.7 MAXIMUS: 5,000 dei miei soldati sono là fuori nel fango ghiacciato. 3,000 di loro sono feriti e mutilati. 2,000 non lasceranno mai questo posto. Non voglio credere che hanno combattuto e sono morti per niente.
2.6.8 MARCUS: E cosa vorresti credere?
2.6.9 MAXIMUS: Hanno lottato per TE e per Roma!
2.6.10 MARCUS: E cos’è Roma, Maximus?
2.6.11 MAXIMUS: Ho visto gran parte del resto del mondo. È brutale e crudele e scuro. Roma è la luce!
2.6.12 MARCUS: Eppure non ci sei mai stato. Non hai visto che cos’è diventata. Sto morendo, Maximus. Quando un uomo vede la sua fine vuole sapere che la sua vita ha avuto un qualche senso… Come parleranno i posteri di me? Sarò conosciuto come il filosofo, il guerriero, il tiranno…oppure sarò l’imperatore che riconsegno’ a Roma la sua vera natura? C.era una volta un sogno che era Roma, un sogno estremamente fragile. Nulla più di un sospiro e sarebbe svanito. Era così. fragile… e temo che non sopravviverà quest’inverno.
2.6.13 MARCUS: Maximus, sussurriamo ora. Insieme, tu ed io. Hai un figlio? Parlami della tua casa.
2.6.14 MAXIMUS: La mia casa è sulle colline sopra Trujillo. Un posto molto semplice…pietre rosa che si scaldano al sole… una cucina all’aperto che profuma di spezie durante il giorno e di gelsomini durante la notte. Vicino al cancello c’è un pioppo gigante. Fichi, mele, pere. La terra, Marco, nera…nera come i capelli di mia moglie. Filari d’uva nei terreni a Sud, di olivi in quelli a Nord. Puledri selvatici giocano vicino alla casa, per la gioia di mio figlio. Vuole essere uno di loro!
2.6.15 MARCUS: Maximus, quando è stata l’ultima volta che sei stato a casa?
2.6.16 MAXIMUS: 2 anni, 264 giorni e questa mattina.
2.6.17 MARCUS: Ti invidio, Maximus. E. una bella casa…vale la pena combattere per difenderla? [Marco si alza] …C’è ancora un dovere che ti aspetta prima che ritorni a casa.
2.6.18 MAXIMUS: Cosa mi ordinerai, Cesare?
2.6.19 MARCUS: Voglio che diventi il protettore di Roma dopo che sarò morto. Ti cederò i poteri ad un solo fine, quello di restituire il potere al popolo di Roma e di porre fine alla corruzione che l’ha messa in ginocchio. Accetterai questo grande onore che ti ho offerto?
2.6.20 MAXIMUS: Dal profondo del cuore, NO.
2.6.21 MARCUS: Maximus, questo e’ esattamente il motivo per cui devi essere tu.
2.6.22 MAXIMUS: Ma sicuramente un prefetto, un senatore, qualcuno che conosce Roma, che capisce la sua politica…
2.6.23 MARCUS: Ma tu non sei stato corrotto dalla politica.
2.6.24 MAXIMUS: …E Commodo?
2.6.25 MARCUS: Commodo non è un uomo morale, lo hai saputo sin da piccolo. Commodo non può governare. Non deve governare. Tu sei il figlio che avrei dovuto avere. Commodo accetterà la mia decisione. Sa che puoi contare sulla lealtà dell’esercito.
2.6.26 MAXIMUS: Ho bisogno di tempo, Sire.
2.6.27 MARCUS: Sì. Entro il tramonto, spero, avrai accettato. Ora abbracciami come un figlio e porgi ad un vecchio un’altra coperta.
3 Germania Morte di Marco Aurelio e messa a morte di Maximus
3.1 Lucilla incontra Maximus mentre esce dalla tenda di Marco Aurelio
3.1.1 LUCILLA: Sei il favorito di mio padre di questi tempi.
3.1.2 MAXIMUS: Signora…
3.1.3 LUCILLA: Non e’ stato sempre così…
3.1.4 MAXIMUS: Molte cose cambiano…
3.1.5 LUCILLA: Molte cose, ma non tutto. [Maximus si gira per andarsene.] Maximus, fermati, fammi vedere il tuo volto. Sembri preoccupato.
3.1.6 MAXIMUS: Ho perso molti uomini.
3.1.7 LUCILLA: Cosa voleva mio padre da te?
3.1.8 MAXIMUS: Farmi gli auguri prima del mio rientro a casa.
3.1.9 LUCILLA: Menti. Ho sempre saputo quando mentivi perché non sei mai stato bravo a dissimulare.
3.1.10 MAXIMUS: Non sono mai diventato bravo come te (a dissimulare).
3.1.11 LUCILLA: Vero. Ma non ti è mai stato necessario. La vita è più semplice per un soldato. O mi credi senza cuore?
3.1.12 MAXIMUS: Credo tu abbia un talento particolare per sopravvivere.
3.1.13 LUCILLA: Maximus, basta! È così terribile per te rivedermi?
3.1.14 MAXIMUS: No. Sono stanco per la battaglia.
3.1.15 LUCILLA: Mi fa male vedere mio padre così fragile…
3.1.16 LUCILLA: Commodo si aspetta che mio padre annunci la sua successione a giorni. Servirai mio fratello allo stesso modo in cui hai servito mio padre?
3.1.17 MAXIMUS: Serviro’ Roma sempre.
3.1.18 LUCILLA: Sai, ti ricordo ancora nelle mie preghiere. Sì… prego…
3.1.19 MAXIMUS: Mi è dispiaciuto sapere della morte di tuo marito. Sono stato in lutto per lui.
3.1.20 LUCILLA: Grazie.
3.1.21 MAXIMUS: E ho saputo che hai un figlio.
3.1.22 LUCILLA: Si, Lucius. Avrà 8 anni tra poco.
3.1.23 MAXIMUS: Anche mio figlio ha quasi 8 anni. Grazie per le tue preghiere.
3.2 Maximus nella sua tenda, prega di fronte ai suoi lari
3.2.1 MAXIMUS: Avi, chiedo il vostro aiuto. Madre benedetta, rivelami il desiderio degli dei per il mio futuro. Padre, proteggi mia moglie e mio figlio a spada tratta. Sussurra loro che vivo solo per riabbracciarli. Avi, vi onoro e proverò a vivere con la dignità che mi avete insegnato.
3.2.2 MAXIMUS: Cicero. Trovi difficile fare il tuo dovere?
3.2.3 CICERO: Talvolta faccio quel che voglio, il resto del tempo quello che devo.
3.2.4 MAXIMUS: Forse, dopo tutto, non torneremo a casa.
3.3 Commodus entra nella tenda di Marcus
3.3.1 MARCUS: Sei pronto a fare il tuo dovere per Roma?
3.3.2 COMMODUS: Si, padre.
3.3.3 MARCUS: Non sarai Imperatore.
3.3.4 COMMODUS: Quale uomo più saggio e più anziano prenderà il mio posto?
3.3.5 MARCUS: I miei poteri passeranno a Maximus fino a che il Senato non sia pronto a governare nuovamente. Roma sarà di nuovo una Repubblica.
3.3.6 COMMODUS: Maximus?
3.3.7 MARCUS: La mia decisione ti amareggia?
3.3.8 COMMODUS: Mi scrivesti una volta, descrivendo le quattro virtù cardinali: saggezza, giustizia, fortezza e temperanza. Quando lessi quella lista sapevo di non avere nessuna di queste. Ma ho altre virtu’, Padre… ambizione, che può essere virtu’ quando ci spinge ad eccellere; Capacità di arrangiarsi in qualsiasi situazione; Coraggio – forse non sul campo di battaglia, ma ci sono molti tipi di coraggio; Devozione – alla mia famiglia, a te. Ma nessuna delle mie virtù era nella tua lista. Anche allora sembrava non mi volessi come tuo figlio.
3.3.9 MARCUS: Commodo, la fai troppo tragica…
3.3.10 COMMODUS: Ho scrutato i volti degli dei per trovare modi per farti piacere, per renderti orgoglioso… Una parola dolce, un abbraccio in cui mi stringi forte al petto, sarebbero stati come il sole nel mio cuore per mille anni… Cos’è in me che odii così tanto? Tutto quello che ho sempre voluto è stato di essere alla tua altezza, Cesare, Padre…
3.3.11 MARCUS: Commodus… [stendendo le braccia per abbracciare il figlio…]
3.3.12 COMMODUS: Padre, manderei tutti quanti al macello se solo tu mi amassi! [Piangendo, Commodus stringe sempre più forte il padre in un abbraccio mortale]
3.4 Maximus viene svegliato nella sua tenda e convocato da Commodo…
3.4.1 QUINTUS: Maximus. L’imperatore richiede la tua presenza. È urgente.
3.4.2 COMMODUS: Unisciti al mio dolore, fratello. Il nostro grande padre è morto.
3.4.3 MAXIMUS: [scioccato] Com’è morto?
3.4.4 COMMODUS: Il dottore ha detto che non ha sofferto. È spirato nel sonno.
3.4.5 MAXIMUS: [baciando Marcus] Padre…
3.4.6 COMMODUS: Il tuo imperatore richiede la tua lealtà, Maximus. Prendi la mia mano. La offrirò solo una volta.
3.5 MAXIMUS se ne va disgustato e scioccato nella sua tenda. Lucilla entra nella tenda, si avvicina a Commodo e pronuncia…
3.5.1 LUCILLA: ‘Ave, Cesare!’
3.5.2 MAXIMUS: Devo parlare con i senatori. Ho bisogno di consultarmi con loro. Va’ a svegliare Gaio e Falco.
3.5.3 CICERO [assentendo]: Gaio and Falco.
3.5.4 MAXIMUS: Spada!
3.5.5 CICERO: Spada. [Quinto irrompe nella tenda.]
3.5.6 QUINTUS: Maximus, fa’ attenzione, non sei stato prudente.
3.5.7 MAXIMUS: Prudente! L’imperatore è stato ammazzato!
3.5.8 QUINTUS: L’imperatore è morto per cause naturali.
3.5.9 MAXIMUS: Quintus, perché sei armato?
3.5.10 QUINTUS: Guardie! Maximus, per favore, non resistere. Mi spiace, Cesare ha parlato (ordinato).
3.5.11 QUINTUS: Cavalcate sino all’alba e poi uccidetelo.
3.5.12 MAXIMUS: Quinto, guardami…guardami! Promettimi che ti occuperai della mia famiglia!
3.5.13 QUINTUS: La tua famiglia ti ritroverà nell’aldilà.
3.6 All’alba, nella foresta, arrivati al luogo dell’esecuzione…Maximus si libera e uccide i pretoriani, ma viene ferito…
3.6.1 PRETORIANO: “in ginocchio!”
3.6.2 MAXIMUS, mormorando tra se’ e se’: “Padre benedetto, proteggi mia moglie e mio figlio. Sussurra loro che vivo solo per riabbracciarli… [Poi, rivolgendosi al pretoriano:] Almeno concedimi una morte onorevole. una morte da soldato.”
[Maximus si libera e uccide il boia. Poi lancia la sua spada a colpire un’altra guardia. La lama del pretoriano non esce dal fodero per via del freddo…]
MAXIMUS: Il freddo. Talvolta fa incastrare la lama…
[poi chiama l’ultimo pretoriano di guardia a cavallo]
“Pretoriano!”
[Maximus riesce ad uccidere il pretoriano, ma viene ferito alla spalla… comunque salta su un cavallo e si mette in strada per rientrare a casa . un lungo viaggio verso la Spagna. Durante il viaggio, spossato, perde i sensi e delira…]
…. “Quando sei stato a casa l’ultima volta… 2 anni, 264 giorni e questa mattina… Padre benedetto, proteggili a spada tratta… con la dignità che mi avete insegnato… mia moglie e mio figlio a spada tratta… perché tutto il resto è polvere ed aria… sussurra loro che vivo solo per riabbracciarli… perché tutto il resto e’ polvere ed aria… ”
4 Prima schiavo, poi Gladiatore in Africa
4.1 Maximus, dopo il lunghissimo viaggio verso casa trova tutto distrutto e moglie e figlio uccisi brutalmente. Poi perde i sensi e comincia ad avere allucinazioni ed in seguito, sentendo voci straniere attorno a lui, riprende lentamente i sensi
Padre, Padre … sognando il figlio che corre.
Haha mish huy? Ma adri Huy kalbashhu Hada mish huy voci di arabi che lo trovano e lo catturano come schiavo. Poi Juba lo schiavo gli applica un impasto di vermicelli sulla ferita al fine di arrestare l’infezione e gli parla rassicurandolo e rincuorandolo.
4.1.1 Li incontrerai di nuovo, ma non ancora. No, aspetta, vedrai che puliranno la ferita. Aspetta e vedrai. Non morire. Valgono più di noi [le bestie]. Va meglio ora? Pulito. Vedi?
4.2 In Zucchabar, provincia romana, al mercato degli schiavi Proximus dialoga con un altro mercante
4.2.1 MERCANTE: Proximo, vecchio amico. Il giorno e un grande giorno quando sei qui. Oggi e il tuo giorno più fortunato.
4.2.2 PROXIMUS: Quelle giraffe che mi hai venduto non si vogliono accoppiare. Mangiano e basta, non si accoppiano. Mi hai venduto giraffe omosessuali. Voglio i miei soldi indietro.
4.2.3 MERCANTE: Nemmeno per sogno… Ma ti faro un prezzo speciale!
4.2.4 PROXIMUS: Per acquistare cosa?
4.2.5 MERCANTE: Hai visto la mia nuova merce? Vieni a vederli.
4.2.6 PROXIMUS: Vi sono dei lottatori? Tra poco vi saranno dei giochi.
4.2.7 MERCANTE: Alcuni son buoni per lottare, altri per morire.
4.3 Proximus interroga alcuni schiavi
4.3.1 PROXIMUS: Alzati! Qual era la tua professione?
4.3.2 JUBA: Facevo il cacciatore.
4.3.3 MERCANTE: Non è vero! L’ho preso da una miniera di sale a Cartagine.
4.3.4 PROXIMUS: Porta il tatuaggio dei legionari… è un disertore?
4.3.5 MERCANTE: Forse, ma che importa? È Spagnolo.
4.3.6 PROXIMUS: Ne prenderò sei per mille.
4.3.7 MERCANTE: Mille? Il Numidico da solo vale mille!
4.3.8 PROXIMUS: Questi schiavi sono uno sfascio!
4.3.9 MERCANTE: Tutto fa brodo.
4.3.10 MERCANTE: No, aspetta, aspetta! Possiamo negoziare.
4.3.11 PROXIMUS: Ti darò duemila… e quattromila per le bestie. Cinquemila in totale per un buon amico.
4.4 Gli schiavi acquistati sono condotti presso Proximo. Proximo dà loro il benvenuto come gladiatori.
4.4.1 PROXIMUS: Forza, quanto tempo ci vuole per entrare in casa mia?
4.4.2 PROXIMUS(rivolgendosi ai nuovi acquisti): Mi chiamo Proximo. In questi pochi giorni, gli ultimi della vostra miserabile vita, vi sarò più prossimo di quella puttana di vostra madre che strillando vi mise al mondo. Non vi pagai un caro prezzo perché mi faceste compagnia, pagai perché potessi ricavare profitto dalla vostra morte e, come vostra madre era con voi all’inizio, così io sarò con voi alla fine. E quando morirete – e morirete certamente – il vostro passaggio alla morte avverrà al suono… [Proximo batte le mani in un applauso] Gladiatori, vi saluto!
4.5 Addestramento e selezione dei gladiatori, a cui vengono assegnati due colori, rosso e giallo a seconda della loro abilità. Al suo turno, Maximus si rifiuta di combattere e lo schiavo-allenatore Hagen lo colpisce più volte – Dopo questo episodio, Juba prova a parlare a Maximus, che si sfigura il braccio per togliersi il tatuaggio della legione
4.5.1 Gialli…Rossi…
4.5.2 HAGEN: Bene.
4.5.3 PROXIMUS: Rosso.
4.5.4 HAGEN: Spagnolo!
4.5.5 PROXIMUS: Ora basta. Verrà il suo turno.
4.5.6 HAGEN: Proximo
4.5.7 JUBA: Quel tatuaggio raffigura i tuoi dei? Non li farà arrabbiare? [lo sfigurarsi]
4.6 Prima di entrare nell’arena per il primo combattimento di gladiatori – Segue un combattimento nel quale Maximus dimostra già la sua prodezza e superiorità
4.6.1 HAGEN: Gli dèi vi favoriscono. Oggi il loro aiuto vi sara necessario. Il colore degli dèi è il Rosso.
4.6.2 PROXIMUS: Alcuni di voi pensano che non combatteranno, altri che non potranno combattere. Tutti dicono così finché non si trovano la fuori. Piantate questa nella carne di un altro uomo [mostrando un’arma] e vi applaudiranno e vi ameranno. E poi forse anche voi vi troverete ad amarli. Sfortunatamente non possiamo decidere come, ma possiamo decidere di morire in modo da essere ricordati come uomini di valore.
5 Rientro di Commodo a Roma – Annuncio Giochi Gladiatoriali
5.1 A Roma arrivo trionfale di Commodo. I senatori Gracco e Falco dialogano…poi Gracco si rivolge a Lucio, figlio di Lucilla.
5.1.1 GRACCHUS: Entra a Roma come un eroe conquistatore. Ma cosa ha conquistato?
5.1.2 FALCUS: Dagli tempo. È giovane. Sono convinto che potrà fare molto bene.
5.1.3 GRACCHUS: Per Roma o per te?
5.1.4 GRACCHUS: Va da tua madre, Lucio: ti sta cercando.
5.1.5 LUCIUS: Madre!
5.1.6 LUCILLA: Lucio!
5.2 In Senato
5.2.1 COMMODUS: Senatori
5.2.2 FALCUS: Roma saluta il nuovo imperatore. I tuoi sudditi fedeli ti danno il benvenuto, altezza.
5.2.3 COMMODUS: Grazie Falco, anche per i sudditi fedeli. Spero non vi siano costati molto.
5.2.4 GRACCHUS: Roma gioisce del tuo ritorno, Cesare. Ci sono molte questioni che necessitano la tua attenzione.
5.2.5 GRACCHUS: Cesare, il Senato ha preparato una lista al fine di risolvere i molti problemi della città, a cominciare dalla pulizia pubblica per il quartiere greco e finire con la lotta alla peste che già la impazza.
5.2.6 COMMODUS: Shhhh. Non vedi, Gracco …È proprio questo il problema. Mio padre trascorreva il suo tempo a leggere libri, a imparare la sua filosofia. Ha speso le sue ultime ore studiando gli scritti del Senato. Nel frattempo, il popolo giaceva nel dimenticatoio.
5.2.7 GRACCHUS: Il Senato e il popolo, imperatore, eletto dal popolo al fine di parlare per il popolo.
5.2.8 COMMODUS: Dubito che molti mangino tanto bene quanto te, Gracco, o che abbiano amanti altrettanto splendide, Gaio. Credo di capire il mio popolo.
5.2.9 GRACCHUS: Forse Cesare ci può rendere edotti, traendo dalla sua vasta esperienza.
5.2.10 COMMODUS: Lo chiamo amore. Il popolo è figlio mio e io sono il loro padre. Lo stringerò forte al petto e lo abbraccerò forte…
5.2.11 GRACCHUS: Hai mai abbracciato un malato che sta morendo di peste, altezza?
5.2.12 COMMODUS: No. Ma se mi interromperai nuovamente ti assicuro che lo farai tu.
5.2.13 LUCILLA: Senatore, mio fratello e stanco. Dammi la tua lista. Cesare farà tutto ciò che Roma gli chiederà.
5.2.14 GRACCHUS: Signora, come sempre i tuoi modi aggraziati impongono l’obbedienza.
5.3 Più tardi a Palazzo
5.3.1 COMMODUS: Perche osano farmi lezione?
5.3.2 LUCILLA: Commodo, il Senato ha la sua utilità.
5.3.3 COMMODUS: Quale utilità? Parlano e basta. Dovremmo essere solo tu, io e Roma.
5.3.4 LUCILLA: Non pensarlo nemmeno! C’è sempre stato un Senato!
5.3.5 COMMODUS: Roma è cambiata: c’è bisogno di un imperatore per governare un impero.
5.3.6 LUCILLA: Certo, ma lascia al popolo le loro…
5.3.7 COMMODUS: …illusioni?
5.3.8 LUCILLA: …tradizioni!
5.3.9 COMMODUS: La guerra di mio padre contro i Barbari, lui stesso disse che non era valsa a nulla. Ma la gente lo amava lo stesso.
5.3.10 LUCILLA: Il popolo ama sempre le vittorie.
5.3.11 COMMODUS: Ma perché? Non vedono le battaglie! A chi interessa la Germania?
5.3.12 LUCILLA: A loro sta a cuore la gloria di Roma.
5.3.13 COMMODUS: La gloria di Roma? …Ma che cosa?
5.3.14 LUCILLA: E un’idea, la gloria. La gloria è un’ideale.
5.3.15 COMMODUS: Esattamente. Un’ideale: non vedi, Lucilla? Darò al popolo una Roma ideale e mi ameranno per questo. Si dimenticheranno rapidamente del tedioso sermoneggiare di un branco di vecchi. Darò al popolo la visione più grandiosa della loro vita.
5.4 Fuori dal Colosseo
5.4.1 GAIUS: Giochi! Centocinquanta giorni di Giochi!
5.4.2 GRACCHUS: E più furbo di quanto non credessi
5.4.3 GAIUS: Furbo? Roma tutta gli riderebbe in faccia se non fossero così terrorizzati dei Pretoriani!
5.4.4 GRACCHUS: Paura e spettacolo. Una combinazione potente.
5.4.5 GAIUS: Pensi davvero che il popolo sarà sedotto da questo?
5.4.6 GRACCHUS: Penso che sa bene cosa sia Roma. Roma e la massa. Dara loro un po di magia ed essi saranno distratti. Toglierà loro la libertà e continueranno ad esultare. Il cuore di Roma non e il marmo del Senato, e la sabbia del Colosseum. Porterà loro la morte, e lo ameranno per questo.
5.5 Nuovamente a Zucchabar, Maximus e ormai una celebrità e, in un combattimento, stermina tutti gli altri gladiatori
5.5.1 TURBA: Spagnolo! Spagnolo! Spagnolo!
5.5.2 MAXIMUS: Lo trovate divertente? Lo trovate divertente? Non è questo quello che volete?
5.5.3 TURBA: Spagnolo! Spagnolo!
5.6 Maximus negli appartamenti di Proximo
5.6.1 PROXIMUS: Cosa desideri? Un fanciulla? Un fanciullo?
5.6.2 MAXIMUS: Mi hai fatto chiamare?
5.6.3 PROXIMUS: Si. Sei bravo, Spagnolo, ma potresti essere migliore. Potresti essere il migliore.
5.6.4 MAXIMUS: Devo uccidere. Quindi uccido. Questo è sufficiente.
5.6.5 PROXIMUS: È sufficiente per le province ma non per Roma. Il giovane imperatore ha indetto una serie di giochi per commemorare il padre, Marco Aurelio. Lo trovo divertente in quanto fu Marco Aurelio, il saggio, l’onni-sapiente Marco Aurelio, a porre fine ai giochi. Ora, finalmente, dopo cinque anni a cercare di sopravvivere in villaggi infestati dalle pulci, finalmente torniamo a casa, al Colosseo! Oh, se vedessi il Colosseo, Spagnolo! Cinquantamila Romani che guardano ogni movimento della sua spada, che vogliono che tu infligga il colpo mortale. Il silenzio prima del tuo colpo e il clamore dopo, che cresce, cresce come… come come una tempesta, come se tu fossi il Dio del Tuono!
5.6.6 MAXIMUS: Sei stato Gladiatore?
5.6.7 PROXIMUS: Si, lo fui.
5.6.8 MAXIMUS: Hai vinto la tua libertà?
5.6.9 PROXIMUS: Molto tempo fa l’imperatore Marco Aurelio mi porse un Rudius e solo una spada di legno, un simbolo della tua libertà. Mi impose la mano sulla spalla… e fui libero.
5.6.10 MAXIMUS: Hai conosciuto Marco Aurelio?
5.6.11 PROXIMUS: Non ho mai detto di averlo conosciuto. Ho detto che una volta mi toccò la spalla.
5.6.12 MAXIMUS: Mi hai chiesto cosa volessi. Anch’io voglio trovarmi di fronte all’imperatore, come te.
5.6.13 PROXIMUS: Allora fa come ti dico! Impara da me: non ero il migliore perché uccidevo velocemente. Ero il migliore perché la folla mi adorava. Vinci la folla e vincerai la tua libertà.
5.6.14 MAXIMUS: Vincerò la folla. Darò loro qualcosa che non hanno mai visto prima.
5.6.15 PROXIMUS: hah! Allora, Spagnolo, andremo a Roma insieme e avremo avventure sanguinose e la grande troia ci allatterà finche non saremo grassi e contenti e non più in grado di succhiare. Poi, quando abbastanza gladiatori saranno morti, forse vincerai la tua libertà. Ecco, prendi questo
5.7 Juba e Maximus dialogano
5.7.1 JUBA: Il mio paese, la mia casa e là da qualche parte. Mia moglie sta cucinando. Le mie figlie stanno portando acqua dal fiume. Li vedrò mai di nuovo? Non credo.
5.7.2 MAXIMUS: Pensi che le rivedrai una volta morto?
5.7.3 JUBA: Si. Ma io morirò tra poco. Loro moriranno tra molti anni: dovrò aspettarle.
5.7.4 MAXIMUS: Ma aspetteresti?
5.7.5 JUBA: Certamente.
5.7.6 MAXIMUS: Mia moglie e mio figlio stanno già aspettandomi.
5.7.7 JUBA: Ti ricongiungerai a loro. Ma non ancora, non ancora…
5.7.8 MAXIMUS: Non ancora, non ancora…
5.8 Arrivo dei gladiatori a Roma
5.8.1 CUSTOS: Fuori!
5.8.2 PROXIMUS: Sono contento di rivederti, amico, portami fortuna!
5.8.3 JUBA: Hai mai visto nulla di simile? Non sapevo che gli uomini potessero costruire opere simili!
5.8.4 PROXIMUS: …Conquista la folla!
5.9 Commodo e Lucilla a Palazzo
5.9.1 COMMODUS: Dorme bene perche è amato.
5.9.2 LUCILLA: Vieni fratello, è tardi.
5.9.3 COMMODUS: Farò di Roma un miracolo eterno. Questo è quanto Gracco e i suoi amici non capiscono. Ho tanti pensieri per la testa che mi duole il capo.
5.9.4 LUCILLA: Commodo, bevi questo tonico.
5.9.5 COMMODUS: Forse è giunto il tempo di annunciare la dissoluzione del Senato per celebrare l’onore di nostro padre. Che pensi: il popolo è pronto?
5.9.6 LUCILLA: Credo che ora tu debba andare a letto.
5.9.7 COMMODUS: Starai con me?
5.9.8 LUCILLA: Ancora hai paura del buio?
5.9.9 COMMODUS: Ancora? Sempre. Voglio che passi questa notte con me.
5.9.10 LUCILLA: Sai che non lo farò mai.
5.9.11 COMMODUS: Allora baciami.
5.9.12 LUCILLA: Dormi, fratello.
6 Maximus trionfa al Colosseo
6.1 Presso il Colosseo Proximo si trova a negoziare
6.1.1 PROXIMUS: L’imperatore chiede battaglie, ma non voglio sacrificare i miei migliori gladiatori.
6.1.2 CASSIUS: Il volgo vuole battaglie, quindi l’imperatore al volgo darà battaglie. A te tocca la battaglia contro Cartagine.
6.1.3 PROXIMUS: Il massacro di Cartagine! Perché non usate mendicanti e criminali dalle prigioni?
6.1.4 CASSIUS: Già fatto.
6.1.5 PROXIMUS: Se farete una strage dei migliori gladiatori dell’impero voglio esser pagato molto di più.
6.1.6 CASSIUS: Ti sarà dato il prezzo pattuito oppure il tuo contratto sarà rescisso. Se la cosa non ti aggrada, torna al luogo putrido dal quale sei venuto.
6.2 Al colosseo, Lucio incontra Maximus
6.2.1 LUCIUS: Sei il gladiatore che chiamano Spagnolo?
6.2.2 MAXIMUS: Sì.
6.2.3 LUCIUS: Mi dissero che eri un gigante. Dissero che potevi schiacciare il cranio di un uomo con una mano!
6.2.4 MAXIMUS: Il capo di un uomo no ma quello di un ragazzo…
6.2.5 LUCIUS: In Spagna vi sono cavalli buoni?
6.2.6 MAXIMUS: Vi sono cavalli ottimi. Questi si chiamano Argento e Scato. Erano i miei cavalli, ma mi sono stati sottratti.
6.2.7 LUCIUS: Mi piaci, Spagnolo. Farò il tifo per te.
6.2.8 MAXIMUS: Ti permettono di assistere ai Giochi?
6.2.9 LUCIUS: Mio zio dice che è una buona tempra per il mio carattere.
6.2.10 MAXIMUS: E tuo padre cosa dice?
6.2.11 LUCIUS: Mio padre e morto.
6.2.12 SERVO: Lucio, Signore, e tempo di andare.
6.2.13 LUCIUS: Devo andarmene.
6.2.14 MAXIMUS: Ti chiami Lucio?
6.2.15 LUCIUS: Lucio Vero: come mio padre.
6.3 Al colosseo, prima e durante la battaglia
6.3.1 GLADIATORE: Quando l’imperatore entra, sollevate le armi, salutatelo e parlate tutti insieme. Guardate l’imperatore in volto e non voltategli le spalle. Ora andate e morite in maniera decorosa.
6.3.2 FOLLA: Caesar, Caesar, Caesar!
6.3.3 GLADIATORI: Ave Cesare, noi che moriremo ti salutiamo!
6.3.4 CASSIUS: Oggi commemoriamo la veneranda Storia dandovi spettacolo della grande Cartagine. Nelle sabbie desolate di Zama stavano le truppe invincibili di Annibale: mercenari efferati e guerrieri di ogni nazione bruta, intenti a distruggere crudelmente. Il vostro imperatore vi presenta… L’ORDA BARBARICA!
6.3.5 MAXIMUS: chi di voi ha servito nell’esercito?
6.3.6 GLADIATOR 1: Io.
6.3.7 GLADIATOR 2: Io ho combattuto sotto di te a Vindobona…
6.3.8 MAXIMUS: Potete aiutarmi. Qualsiasi cosa esca da quei cancelli, abbiamo una maggiore probabilità di sopravvivere se combattiamo insieme. Avete capito? Se rimaniamo insieme, eviteremo di morire.
6.3.9 CASSIUS: L’imperatore vi presenta i legionari di Scipione l’Africano.
6.3.10 MAXIMUS: Restate insieme, state vicini, unite gli scudi, stretti insieme! Mantenete la posizione, state insieme, ben fatto! Disponetevi a diamante! Diamante! Hagen! Voi assalite il carro, gli altri, rimanete con me!
6.3.11 JUBA: Maximus
6.3.12 MAXIMUS: In riga! In riga!
6.4 Al termine della battaglia, vinta dai gladiatori di Maximus
6.4.1 COMMODUS: Non sono un’esperto di Storia, Cassio… ma non erano i barbari a dover essere distrutti?
6.4.2 CASSIUS: Sì, imperatore. Perdonami, imperatore.
6.4.3 COMMODUS: Nessun problema. Le sorprese mi divertono. Chi è?
6.4.4 CASSIUS: Lo chiamano Spagnolo.
6.4.5 COMMODUS: Lo voglio conoscere…
6.4.6 CASSIUS: Certo, imperatore.
6.4.7 PRETORIANUS 1: Gettate le armi!
6.4.8 PRETORIANUS 2: Gladiatore, l’imperatore richiede la tua presenza.
6.4.9 MAXIMUS: Eccomi.
6.4.10 PRETORIANUS: In piedi, in piedi!
6.4.11 COMMODUS: Spagnolo, la tua fama è ben meritata. Non credo vi sia mai stato un gladiatore della tua portata. Questo giovincello pensa che tu sei Ettore redivivo, o Ercole! L’eroe deve rivelarsi e dirci il suo vero nome. Il tuo nome è…?
6.4.12 MAXIMUS: …Mi chiamo Gladiatore.
6.4.13 COMMODUS: Come osi voltarti! Schiavo! Ti toglierai l’elmetto e mi dirai il tuo nome.
6.4.14 MAXIMUS: Mi chiamo Maximus Decimus Meridius, generale degli eserciti del Nord, comandante delle legioni Felix, servitore fedele del vero imperatore Marco Aurelio, padre di un figlio assassinato, marito di una moglie assassinata e vendicherò la loro morte in questa vita o nella prossima.
6.5 Commodo mostra il pollice in su concedendo la vita a Maximus, per il piacere della folla.
6.5.1 QUINTUS: Armi..!
6.5.2 TURBA: Vita, vita, vita!
6.5.3 COMMODUS: Shhh!
6.5.4 TURBA: Maximus, Maximus, Maximus!
6.6 Più tardi a palazzo
6.6.1 COMMODUS: Perché è ancora vivo?
6.6.2 LUCILLA: Non so.
6.6.3 COMMODUS: Non dovrebbe esser vivo. Questo mi adira. Sono infuriato. Ho fatto quel che dovevo fare. Se la volontà di nostro padre si fosse compiuta l’impero sarebbe stato distrutto. Non sei d’accordo?
6.6.4 LUCILLA: Certo.
6.6.5 COMMODUS: Che cosa hai provato quando l’hai visto?
6.6.6 LUCILLA: Nulla.
6.6.7 COMMODUS: Non ti ha causato molto dolore?
6.6.8 LUCILLA: Non più di quanto non gliene abbia causato io.
6.6.9 COMMODUS: In Germania mi mentirono. Mi dissero che era stato ucciso. Se mi mentono, vuol dire che non mi rispettano. Se non mi rispettano, come faranno mai ad amarmi?
6.6.10 LUCILLA: Pertanto dovrai dimostrare alle tue legioni che il tradimento non rimarrà impunito.
6.6.11 COMMODUS: O sorellina, non vorrei mai essere tuo nemico.
6.6.12 LUCILLA: Che farai?
7 I semi della rivoluzione sono gettati Maximus trionfa ancora
7.1 Lucilla visita Maximus nelle celle dei gladiatori
7.1.1 LUCILLA: Le ricche matrone pagano molto i vincitori per dilettarle.
7.1.2 MAXIMUS: Sapevo che tuo fratello avrebbe inviato sicari. Non sapevo tuttavia che avrebbe inviato il migliore tra di essi.
7.1.3 LUCILLA: Maximus, sono venuta in segreto.
7.1.4 MAXIMUS: Mio figlio e mia moglie, ancora vivi, sono stati bruciati e crocifissi.
7.1.5 LUCILLA: Non ne sapevo nulla.
7.1.6 MAXIMUS: Non mi mentire.
7.1.7 LUCILLA: Ho pianto la loro morte.
7.1.8 MAXIMUS: Così come piangesti la morte di tuo padre? Così come piangesti la morte di tuo padre?
7.1.9 LUCILLA: Da quel giorno sono stata terrorizzata: non potere portare il lutto per il terrore di tuo fratello; vivere nella paura perché tuo figlio e erede dell’impero… Oh, se l’ho pianta la sua morte!
7.1.10 MAXIMUS: Mio figlio era del tutto innocente.
7.1.11 LUCILLA: Così come mio figlio. Deve morire prima che ti fiderai di me?
7.1.12 MAXIMUS: Che importa se mi fido o no di te?
7.1.13 LUCILLA: Gli dei ti hanno protetto. Non capisci? Oggi ho visto uno schiavo diventare più potente dell’imperatore.
7.1.14 MAXIMUS: Gli dei mi hanno protetto? Mi tengono imprigionato perché diverta le folle.
7.1.15 LUCILLA: La folla e Roma. Finché Commodo è padrone della folla sarà padrone di tutto. Ascoltami: mio fratello si è fatto dei nemici, soprattutto tra i senatori. Ma finché il popolo lo favorisce nessuno ha il coraggio di opporsi.
7.1.16 MAXIMUS: Sono contrari a lui ma non fanno nulla.
7.1.17 LUCILLA: Ci sono degli uomini che hanno dedicato tutto a Roma. Uno in particolare tra loro; se potrò organizzare un incontro tra voi, lo ascolterai?
7.1.18 MAXIMUS: Non vuoi capire? Forse morirò qui stesso questa notte o domani nell’arena. Sono uno schiavo! Non posso fare alcuna differenza!
7.1.19 LUCILLA: Quest’uomo ha i tuoi stessi obbiettivi.
7.1.20 MAXIMUS: Allora deve uccidere lui Commodo.
7.1.21 LUCILLA: Un tempo conobbi un uomo: un uomo nobile e di principio che amava mio padre e amato da mio padre. Quest’uomo servì fedelmente Roma.
7.1.22 MAXIMUS: Quell’uomo se ne andato. Tuo fratello ha fatto bene il suo lavoro.
7.1.23 LUCILLA: Permettimi di offrirti il mio aiuto.
7.1.24 MAXIMUS: Certo. Mi puoi esser d’aiuto: dimenticami. Non tornare più qui. Guardia! La signora desidera andarsene.
7.2 Tra i gladiatori nel cortile
7.2.1 HAGEN: Maximus, hai comandato legioni? Hai vinto molti nemici?
7.2.2 MAXIMUS: Sì.
7.2.3 HAGEN: In Germania?
7.2.4 MAXIMUS: In molti paesi.
7.2.5 SERVO: Comandante!
7.2.6 JUBA: Hai un nome famoso. Deve uccidere il tuo nome prima di poterti uccidere.
7.3 Nuovamente al Colosseo: scontro tra Maximus e Tigris
7.3.1 FALCUS: Senatore Gracco. È raro che ti diletti dei piaceri del volgare popolo.
7.3.2 GRACCHUS: Senatore, non faccio finta di essere un uomo del popolo. Ma cerco di essere un uomo per il popolo.
7.3.3 TURBA: Caesar, Caesar!
7.3.4 CASSIUS: Romani! Nel quarto giorno di Antioco, celebriamo il sessantaquattresimo giorno dei giochi. Con regale munificenza, l’imperatore offre oggi al popolo Romano una lotta eccezionale. Di ritorno da cinque anni di inattività, Cesare ha il piacere di presentarvi l’unico campione invitto nella storia Romana, il leggendario Tigris di Gallia!
7.3.5 PROXIMUS: Sa troppo bene come manipolare una folla.
7.3.6 MAXIMUS: Marco Aurelio aveva un sogno che era Roma, Proximo: non questo. Non così!
7.3.7 PROXIMUS: Marco Aurelio è morto, Maximus. Noi uomini siamo solo ombre e polvere, ombre e polvere, Maximus.
7.3.8 CASSIUS: In rappresentanza dei lottatori di Antonio Proximo, Cesare ha l’onore di presentarvi Elio Maximus.
7.3.9 TURBA: Maximus, Maximus, Maximus!
7.3.10 COMMODUS: Lo accolgono come fosse uno di loro.
7.3.11 LUCILLA: Il volgo è mobile, fratello. Si saranno dimenticati di lui entro un mese.
7.3.12 COMMODUS: No – più in fretta: è stato tutto preparato.
7.3.13 GLADIATORI: Ave Cesare, coloro che moriranno ti salutano!
7.3.14 GLADIATORI: Mollare, Mollare, Mollare! Tirare, tirare, tirare!
7.3.15 TURBA: Uccidi! Uccidi! Uccidi!
7.3.16 TURBA [dopo che Maximus si rifiuta di dare il colpo di grazia a Tigris]: Maximus, Maximus il misericordioso!
7.3.17 COMMODUS: Che farò di te? Perché continui a non morire? Siamo tanto diversi? Se devi uccidere qualcuno, uccidilo, come farei io.
7.3.18 MAXIMUS: Devo uccidere una sola persona prima di aver completato la mia missione.
7.3.19 COMMODUS: Allora fallo ora!
7.3.20 COMMODUS: Mi hanno raccontato che tuo figlio ha strillato come una fanciulla quando lo hanno crocifisso. E che tua moglie, dopo essere stata più volte violentata, ha urlato come una puttana.
7.3.21 MAXIMUS: Il tempo per lusingare te stesso finirà presto, altezza.
7.3.22 TURBA: Maximus, Maximus, Maximus!
8 Congiura e scontro finale
8.1 Tra la folla uscente dal Colosseo
8.1.1 CICERO: Generale! Generale! Generale!
8.1.2 MAXIMUS: Dove avete posto l’accampamento?
8.1.3 CICERO: Ad Ostia!
8.1.4 MAXIMUS: Informa i soldati che il loro generale vive ancora. Vienimi a cercare! Vienimi a cercare!
8.1.5 CUSTOS: Basta. Muoviti! Muovetevi!
8.2 Dialogo tra Juba e Maximus mentre quest’ultimo prega i propri lari
8.2.1 JUBA: Ti possono sentire?
8.2.2 MAXIMUS: Chi?
8.2.3 JUBA: La tua famiglia, nell’aldilà.
8.2.4 MAXIMUS: Certo.
8.2.5 JUBA: Di cosa parli loro?
8.2.6 MAXIMUS: A mio figlio dico che mi rivedrà al più presto e che, quando monta il suo cavallo, deve tenere i talloni bassi. A mia moglie non è cosa che ti interessi.
8.3 A palazzo, Commodo parla con Falco.
8.3.1 COMMODUS: Ora il popolo adora Maximus per la sua misericordia, pertanto non posso ucciderlo senza apparire ancor più crudele. Questo mi rode immensamente!
8.3.2 FALCUS: Ti sta provocando. Ogni sua vittoria è una provocazione, la folla e il senato di questo si rendono conto. Più tempo egli rimane in vita e più si sentono di osare. Uccidilo!
8.3.3 COMMODUS: No! Non voglio farne un martire!
8.3.4 FALCUS: Ho sentito di un serpente acquatico che ha un modo di cacciare molto originale. Si nasconde sul fondo del mare come fosse ferito. Poi i suoi nemici si avvicinano e lui se ne sta fermo. Poi i suoi nemici lo cominciano a mordicchiare e lui continua a star fermo.
8.3.5 COMMODUS: Allora ce ne staremo fermi e lasceremo che i nemici si avvicinino e tollereremo che comincino a mordere Dobbiamo mettere sotto osservazione tutti i Senatori.
8.4 Maximus incontra Cicero ai cancelli del Colosseo
8.4.1 MAXIMUS: O caro Cicerone! Temevo di non rivederti più.
8.4.2 CICERO: Ti avevamo dato per morto.
8.4.3 MAXIMUS: Quasi. Da quanto siete accampati ad Ostia?
8.4.4 CICERO: Dall’inizio dell’inverno.
8.4.5 MAXIMUS: Che fanno i soldati?
8.4.6 CICERO: Sono ingrassati e annoiati.
8.4.7 MAXIMUS: Chi e al comando?
8.4.8 CICERO: Un idiota da Roma.
8.4.9 MAXIMUS: In quanto tempo pensi che possano esser pronti a combattere?
8.4.10 CICERO: Per te domani!
8.4.11 MAXIMUS: Ho bisogno che mi faccia un favore
8.5 Cicero incontra, tra la folla, Lucilla che passa con il suo carro
8.5.1 UN AVVENTORE TRA LA FOLLA: Venite! Sedetevi! Se non siete stati all’arena potete vederlo qui: Maximus il Gigante batte il nostro imperatore Commodo. Che faremo?
8.5.2 CICERO: Signora! Ho servito tuo padre a Vindebona.
8.5.3 PRETORIANUS: Via!
8.5.4 CICERO: Signora! Ho servito tuo padre a Vindebona!
8.5.5 PRETORIANUS: Forza, vattene!
8.5.6 CICERO: Poi ho servito Maximus e lo servo ancora!
8.5.7 LUCILLA: Ferma! Ferma! Fate largo!
8.5.8 CICERO: Il generale manda a dire che ascolterà il senatore.
8.5.9 LUCILLA [porgendo na mancia]: Per la tua fedeltà, soldato.
8.5.10 CICERO: Grazie, signora.
8.6 Lucilla incontra nuovamente Maximus, con il senatore Gracco
8.6.1 LUCILLA: Lasciaci soli. Senatore Gracco
8.6.2 GRACCHUS: Generale. Spero che la mia venuta sia per te segno che ti puoi fidare di me.
8.6.3 MAXIMUS: Il Senato è dalla tua parte?
8.6.4 GRACCHUS: Il Senato? Certo, vengo come suo rappresentante.
8.6.5 MAXIMUS: Puoi comprare la mia libertà e farmi uscire da Roma?
8.6.6 GRACCHUS: A quale scopo?
8.6.7 MAXIMUS: Fa’ sì che possa uscire dalle mura e che abbia cavalli pronti per poter andare ad Ostia. Il mio esercito è accampato li. Entro la sera successiva tornerò a capo di un esercito di cinquemila soldati.
8.6.8 LUCILLA: Ma le legioni hanno comandanti nuovi, fedeli a Commodo!
8.6.9 MAXIMUS: Non appena mi vedranno saprete a chi sono realmente fedeli.
8.6.10 GRACCHUS: Questa e pazzia. Son passati cent’anni dall’ultima volta che un esercito è entrato a Roma. Non voglio cambiare una dittatura per un’altra.
8.6.11 MAXIMUS: Il tempo per le mezze misure e i discorsi e finito, Senatore.
8.6.12 GRACCHUS: Allora che farai una volta al comando assoluto, cosa poi? Te ne andrai da Roma con i tuoi cinquemila soldati?
8.6.13 MAXIMUS: Si. Me ne andrò. L’esercito rimarrà per riportare l’ordine pubblico. Il Senato sarà al comando dell’esercito.
8.6.14 GRACCHUS: Una volta ottenuto il potere supremo restituirai Roma al popolo? Perche?
8.6.15 MAXIMUS: Perché è stato l’ultimo desiderio di un uomo sul punto di morte. Ucciderò Commodo, lascerò a te il fato di Roma.
8.6.16 GRACCHUS: Marco Aurelio aveva fiducia in te. Sua figlia ha fiducia in te. Lo faro anch’io. Ma rimane pochissimo tempo. E tu, sopravvivi! Se no sarò un uomo morto. Ora debbo andare.
8.7 Maximus chiede a Proximo di collaborare
8.7.1 PROXIMUS: Non ce la farete. L’imperatore sa troppo. E sta diventando pericoloso per me.
8.7.2 MAXIMUS: Al mio ritorno sarai pagato bene: parola mia!
8.7.3 PROXIMUS: Parola tua? Che farò se non tornerai?
8.7.4 MAXIMUS: Fidarsi di qualcuno ricordi questo sentimento, Proximo?
8.7.5 PROXIMUS: Aver fiducia in qualcuno? E perché dovrei?
8.7.6 MAXIMUS: Ucciderò Commodo.
8.7.7 PROXIMUS: Perché dovrei rallegrarmene? Mi fa ricco. Sono sicuro che manterresti la parola, generale. So che la terresti cara sino alla morte. Moriresti per Roma; moriresti per l’onore dei tuo avi; io, invece, sono un uomo d’affari. Guardia!
8.7.8 MAXIMUS: Ha ucciso l’uomo che ti ha dato la libertà!
8.8 Gracco viene arrestato a casa sua
8.8.1 SERVO: Signore, ci sono i pretoriani!
8.9 Lucilla e Commodo a palazzo
8.9.1 COMMODUS: Dove sei scomparsa? Ti cercavo…
8.9.2 LUCILLA: Fratello, cosa ti turba?
8.9.3 COMMODUS: Sai se Gracco ha trovato un nuovo amante?
8.9.4 LUCILLA: Non so.
8.9.5 COMMODUS: Ero sicuro che lo avessi incontrato. Corrompe tutti come una putrida febbre. Per il bene di Roma va versato sangue di senatori, e quello di Gracco sarà versato molto presto.
8.9.6 LUCILLA: Ma non questa sera…
8.9.7 COMMODUS: Ricordi cosa ci disse una volta nostro padre? È un sogno, un sogno tumultuoso la vita. Credi avesse ragione?
8.9.8 LUCILLA: Non so.
8.9.9 COMMODUS: Sono sicuro che aveva ragione. E questa sensazione lo posso condividere solo con te.. Apri la bocca. Sai che ti amo.
8.9.10 LUCILLA: Anche io ti amo.
8.10 Lucilla torna da Proximo per liberare Maximus
8.10.1 PROXIMUS: Via, muovetevi! Complimenti, Generale! Hai amici molto bravi a persuadere!
8.10.2 LUCILLA: Mio fratello ha arrestato Gracco. Non possiamo più temporeggiare. A mezza notte Proximus verra e ti porterà ai cancelli. Il tuo soldato Cicerone attenderà il tuo arrivo con dei cavalli.
8.10.3 MAXIMUS: Ti sei occupata personalmente di tutto questo?
8.10.4 LUCILLA: Sì.
8.10.5 MAXIMUS: Osi troppo.
8.10.6 LUCILLA: Devo rimediare a molti mali.
8.10.7 MAXIMUS: Non devi rimediare a nulla. Ami tuo figlio. Sei forte per lui.
8.10.8 LUCILLA: Ne ho abbastanza di esser forte… Mio fratello odia tutti, e odia intensamente soprattutto te.
8.10.9 MAXIMUS: Perché tuo padre mi prescelse.
8.10.10 LUCILLA: No, perché mio padre ti amò, e perché io stessa ti amai.
8.10.11 MAXIMUS: È passato molto tempo.
8.10.12 LUCILLA: Sono cambiata molto da allora?
8.10.13 MAXIMUS: Ridevi più spesso.
8.10.14 LUCILLA: Sono sempre stata sola, a eccezione di quando non fossi con te. Ora debbo andare.
8.10.15 MAXIMUS: Bene.
8.11 Lucio e Commodo a palazzo.. Lucilla li raggiunge più tardi.
8.11.1 LUCIUS: Qua, là, qua là …E ho vinto!
8.11.2 COMMODUS: Non è tardi per giocare al legionario?
8.11.3 LUCIUS: Non sono un legionario.
8.11.4 COMMODUS: Davvero non sei un legionario?
8.11.5 LUCIUS: Sono un gladiatore!
8.11.6 COMMODUS: Un gladiatore? I gladiatori combattono solo nei giochi. Non preferiresti essere un valoroso guerriero Romano come Giulio Cesare?
8.11.7 LUCIUS: Sono Maximus, il salvatore di Roma!
8.11.8 COMMODUS: Salvatore di Roma? Chi ha detto questo?
8.11.9 PRETORIANUS: È con l’imperatore, Signora.
8.11.10 LUCIUS: No! Non lo fece!
8.11.11 COMMODUS: Sì. Lo tirò fuori dal cestino, lo strinse al suo petto, sopra il suo cuore …sssss!
8.11.12 LUCIUS: E il serpente le morse il seno?
8.11.13 COMMODUS: Sì. Vedi, Lucio, di tanto in tanto le donne reali si comportano in modo strano, e spinte dalla passione amorosa fanno cose molto strane.
8.11.14 LUCIUS: Questo mi sembra pazzesco.
8.11.15 COMMODUS: Anche a me, anche a me.
8.11.16 COMMODUS: Sorella, unisciti a noi. Leggevo con Lucio.
8.11.17 LUCIUS: Anch’io ho letto.
8.11.18 COMMODUS: Certo. È un ragazzino intelligente. Un giorno sarà un imperatore eccezionale.
8.11.19 COMMODUS: Leggevamo del grande Marco Antonio e delle sue meravigliose avventure in Egitto.
8.11.20 LUCIUS: E la regina si suicidò con un serpente!
8.11.21 COMMODUS: Aspetta che ti racconti cosa successe agli altri nostri avi! Se fai il bravo, domani ti racconterò la storia dell’imperatore Claudio. Fu tradito dalla sua stessa famiglia, dal sangue del suo sangue sussurravano nel buio, e con il favore della notte cospiravano e cospiravano…
8.11.22 COMMODUS: Ma l’imperatore sapeva delle loro cospirazioni. Sapeva che erano delle piccole api operaie. Ma un giorno, di sera, si sedette con una delle api operaie e le disse: se non mi dici che hai fatto, piccola ape operaia, distruggerò i tuoi cari: mi guarderai mentre mi faccio il bagno nel loro sangue. Ma l’imperatore era molto triste: l’apetta gli aveva inflitto una ferita così profonda che nessuno avrebbe potuto fare di peggio. E cosa pensi che sia successo dopo?
8.11.23 LUCIUS: Non so, zio!
8.11.24 COMMODUS: La piccola ape confesso tutto.
8.12 I pretoriani si recano alle celle dei gladiatori per catturare Maximus..
8.12.1 PRETORIANUS: Apri in nome dell’imperatore! Apri i cancelli, Proximo! Apri i cancelli! Vuoi morire, vecchio?
8.12.2 PROXIMUS: Prendi qui. E tutto pronto. Sei libero.
8.12.3 MAXIMUS: Proximo, che sei diventato un uomo di buon cuore?
8.12.4 PROXIMUS: aaah!
8.12.5 MAXIMUS: Juba
8.12.6 PRETORIANI: A morte I nemici dell’imperatore! Maximus!
8.12.7 MAXIMUS: Mi e sufficiente che li tratteniate per poco: non rischiate la vostra vita. Se non volete essere implicati, rimanete in cella.
8.12.8 HAGEN: Staremo qui, Maximus.
8.12.9 MAXIMUS: Forza e Onore!
8.12.10 PROXIMUS: Ombre e polvere.
8.12.11 CICERO: Maximus! Mi spiace.
8.12.12 MAXIMUS: No!
8.13 Falco annuncia a Commodo il successo dell’impresa
8.13.1 FALCUS: Il piano e andato in porto.
8.13.2 COMMODUS: Che farò a mio nipote e a sua madre? Li ucciderò come il suo amante o sarò misericordioso? Commodo il misericordioso! Lucio rimarrà qui con me, e se sua madre fa il minimo gesto inopportuno, verrà ucciso. E tu, Lucilla, dora in poi mi amerai come io ti amato. Mi darai un bel figlio affinché Commodo e il suo regio seme regnino per mille anni. Non sono misericordioso? Non sono misericordioso?
8.14 L’indomani al Colosseo
8.14.1 COMMODUS: Maximus, Maximus, Maximus. Ti acclamano il duce che fu fatto schiavo; lo schiavo che diventò gladiatore; il gladiatore che sfidò l’imperatore. Che storia fantastica! Ora la folla vuole sapere come va a finire la storia. Solo la morte di uno di noi li soddisferà. Cosa c’è di più fantastico che sfidare l’imperatore in persona nell’arena?
8.14.2 MAXIMUS: Non vorrai combattere contro di me ?!?
8.14.3 COMMODUS: Perché no? Pensi che abbia paura…
8.14.4 MAXIMUS: Penso che hai avuto paura tutta la tua vita.
8.14.5 COMMODUS: A differenza di Maximus l’invincibile, che mai conobbe la paura?
8.14.6 MAXIMUS: Conobbi un tempo un uomo che disse che la morte ride a noi tutti e che un uomo non può far altro che riderle indietro.
8.14.7 COMMODUS: E quel tuo amico rise alla propria morte?
8.14.8 MAXIMUS: Lo sai: era tuo padre.
8.14.9 COMMODUS: So che mio padre ti ha amato. Ma anche io ho amato lui. Questo ci rende fratelli, no? Ora ridi per me, fratello! [Commodo affonda un coltello nel fianco di Maximus]
8.14.10 MAXIMUS: Stringigli l’armatura. Nascondi la ferita.
8.14.11 COMMODUS: Spada! Dammi la tua spada! Spada!
8.14.12 QUINTUS: Rimettete le spade nei foderi!
8.14.13 QUINTUS: Maximus, Maximus. [esultando dopo che Commodo cade sconfitto]
8.14.14 MAXIMUS: Quinto, Libera i miei. Il senatore Gracco deve essere scarcerato. Un tempo esisteva un sogno, un sogno che era Roma, e ora diverrà realtà. Questo è quel che volle Marco Aurelio.
8.14.15 QUINTUS: Liberate i prigionieri! Va!
8.14.16 LUCILLA: Maximus!
8.14.17 MAXIMUS: Lucio ora e salvo.
8.14.18 LUCILLA: Raggiungili Sei nuovamente a casa.
8.14.19 LUCILLA: Roma vale la devozione e la morte di un uomo tanto valoroso? Un tempo lo credevamo. Ora nuovamente dobbiamo crederlo. Fu un soldato di Roma. Rendetegli onore.
8.14.20 GRACCHUS: Chi mi aiuterà a portarlo sulle spalle?
8.14.21 JUBA: Ora siamo liberi. Vi rivedrò un giorno, ma non ancora, non ancora…