– Steve loves all geniuses
– Donald is a genius
– Steve loves Donald

In “Analytica Posteriora”, Aristotle describes how, in deductive reasoning, where you look at a chain of cause and effect, the intensity of feeling is naturally stronger higher up in the chain.

Aristotle therefore says that the true epicentre of Steve’s emotional focus is not Donald, but the cause of his love for Donald – i.e.: the fact that Donald’s a genius.

Reflecting on the consequences of such an insight, just think of how psychoanalysts work on the causes, not the object of their patient’s turmoil; or how important it is for judges to understand a criminal’s background prior to sentencing.

This seemingly obvious concept is a life saver, a key to help releasing tension rather than shooting on the first thing at the fore of our instinctive mind – the easy target of the frustrated ignorant.

When, about to “lose it”, we count to ten, let’s use this time to metaphorically put on a pair of Aristotelian glasses to fix our emotional myopia.

– Steve ama tutti i geni

– Donald è un genio

– Steve ama Donald

Aristotele in “Analytica Posteriora” descrive come in un ragionamento scientifico di tipo deduttivo, dove si guarda ad una catena di cause ed effetti, l’intensità di sentimento sia naturalmente concentrata a monte piuttosto che a valle.

Aristotele in sostanza dice che se Donald è l’oggetto dell’amore di Steve… la causa di tale amore – ovvero il fatto che Donald sia un genio – è il vero epicentro dell’ardore emotivo del nostro. Più di Donald stesso.

Per riflettere sulle conseguenze di una tale realizzazione, basti pensare a come lo psicanalista lavori sulle cause, non sull’oggetto dei turbamenti del paziente; o sull’importanza, per un giudice, del contesto di provenienza di un criminale.

Sembra una sottigliezza, ma è una logica salvavita, una chiave per dirimere qualsiasi tensione senza sparare d’istinto sulla prima cosa o persona che ti capita a tiro – il facile obiettivo degli ignoranti frustrati.

Quando ci bolle il sangue e contiamo fino a dieci, usiamo questo tempo per mettere occhiali aristotelici alla nostra miopia sentimentale.